L’evento si caratterizza per la sua vocazione fortemente ambientalista, ma non solo, come è deducibile dal titolo stesso, vuole riscoprire e valorizzare la storia del territorio e delle sue genti, riaprendo un capitolo, da ormai molto tempo vacuamente richiamato, ma mai realmente affrontato e risolto, per l’appunto, quello della “questione meridionale”.
Per affrontare compiutamente questo tema non ci si può esimere dal rivisitare e ricordare, da un punto di vista storico e non solo, la vicenda del Brigantaggio meridionale, che a suo modo, pur emendabile per certi versi, rappresenta il baluardo più recente della lotta meridionale per l’affermazione di prerogative e diritti dei popoli di queste terre.
Questa manifestazione, rispettando in pieno il principio della valorizzazione del territorio, cogliendo oltretutto l’occasione per il rilancio dei pregi artistici e culturali dei territori, guardando soprattutto ai giovani, prevede al suo interno il “Music Festival delle Province Meridionali”, dibattiti tematici, esposizioni artistiche e stand informativi.
Il festival appena menzionato è tutto mirato alla valorizzazione e promozione dei gruppi emergenti delle province meridionali, non escludendo assolutamente, le altre realtà o i gruppi musicali, gli artisti, provenienti dalle altre parti del mondo, anzi, al contrario, è vista come una grande opportunità di confronto, integrazione e crescita, in pieno rispetto dello spirito che muove l’idea di questo evento, cioè di apertura al mondo, di collettivizzazione degli impegni sociali, culturali e politici, che sin dalla sua fase embrionale, ha permesso di ottenere grande sostegno morale e materiale dai cittadini, dalle associazioni, dai comitati e dalle istituzioni locali, riscuotendo un grande successo tra il pubblico e soprattutto tra i giovani.