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la_notte_dei_briganti_2015“LI CHIAZZE NUESCE”, LE PIAZZE NOSTRE. È questo il tema con cui si apre la decima edizione de ”La Notte dei Briganti”, organizzata dall’associazione politico-culturale Sud In Movimento.

           L’associazione quest’anno ha voluto portare al centro dell’attenzione l’importanza della valorizzazione delle bellezze del nostro paesaggio e in particolare dei centri storici e dei beni architettonici e naturalistici, a partire da un dibattito che approfondisca le cause del loro abbandono e degrado sia da parte delle istituzioni che dei cittadini.

       Obiettivo del confronto è la formulazione di proposte di riappropriazione di questi spazi quali beni comuni, attraverso progetti di valorizzazione urbanistica, sociale, culturale ed economica.

           Fin dagli anni ‘70, una delle questioni centrali del dibattito urbanistico nazionale è stata il recupero e la valorizzazione dei centri storici, fino ad estendere il concetto al riutilizzo del patrimonio edilizio esistente ed alla riqualificazione complessiva delle città e dei suoi paesaggi.

Nonostante questo, in molte realtà, la politica ha disatteso le aspettative, trincerandosi dietro fenomeni come l’industrializzazione, la crescita demografica, le impellenti e mutevoli esigenze sociali, economiche e culturali, l’evoluzione architettonica nell’utilizzo degli spazi abitativi.

           Il centro storico ha per sua natura limiti strutturali e di accessibilità che non possono essere abbattuti o modificati: già al tempo dei Romani veniva proibito il traffico su ruote durante il giorno e andare in carrozza in città veniva considerato cattiva educazione. Oggi, al contrario, è quasi impossibile camminare per le città vecchie e la realizzazione di zone a traffico limitato viene vista come  una limitazione alla libertà del cittadino.

           In molti casi l’uomo ha modificato il cuore del centro cittadino cercando di adattarlo, con scarsa sensibilità, alle proprie esigenze causando fenomeni di degrado e perdita della sua identità e funzionalità, trasformandolo di fatto in una sorta di nuova “periferia”.

           E’ evidente che il recupero del centro storico, oltre che per motivazioni di ordine socio-economico, è decisivo anche per il contenimento dell’espansione urbanistica delle città, caratterizzate sempre più da una vastissima e deturpante cementificazione.

           Analogamente, anche per i beni paesaggistici le mancate o inopportune scelte politiche, unitamente alla scarsa cultura della valorizzazione, hanno portato all’abbandono e alla rovina di luoghi caratterizzanti del nostro territorio come le gravine, la macchia mediterranea, i siti archeologici, le chiese rupestri, le masserie e le fasce costiere.

           Appare chiaro che solo una ferma volontà delle istituzioni unita a una radicata cultura del rispetto e della tutela della nostra terra può dare il via al recupero e alla rivitalizzazione di queste risorse paesaggistiche.

           L’associazione ritiene essenziale che i cittadini siano protagonisti di un complessivo miglioramento della qualità della vita nel loro territorio, attraverso una presa di coscienza del suo valore che si traduce concretamente in maggiore partecipazione nelle scelte istituzionali, nella creazione di comitati di quartiere e nella maturazione di una cultura dell’accoglienza del turista o del semplice fruitore, aspetto, quest’ultimo, fondamentale in una visione di ripopolamento demografico e di crescita sociale ed economica dell’intera area.

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